Author: Francesco

Pietre Vive: consegna degli attestati del Corso 2021

Dopo il successo delle 15 edizioni precedenti anche quest’anno, con modalità diversa data la situazione pandemica, si è concluso il corso dell’associazione Pietre Vive. Venerdì 2 luglio, ci sarà la consegna da parte della dott.ssa Giovanna Bandinu, Presidente dell’Associazione Pietre Vive, degli attestati del Corso di Formazione per volontari nella valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici dal titolo “Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso nei luoghi e … Continua a leggere Pietre Vive: consegna degli attestati del Corso 2021 »

Solennità del Corpus Domini: l’omelia del vescovo Gualtiero e il video della diretta (03/06/21)

“Questa è la festa solenne nella quale celebriamo la prima sacra Cena”. Mi affido a queste parole della Sequenza della Messa del Corpus Domini per trovare un punto di appoggio. Come durante l’ascensione faticosa verso la vetta d’una montagna, l’alpinista arresta un istante il suo passo per riprendere fiato e per rendersi conto del panorama che si apre davanti al suo sguardo, così anch’io ho bisogno della “nobile semplicità” di questa celebrazione per entrare “in spirito e verità” nel clima della solennità del Corpus Domini, istituita da Papa Urbano IV con la bolla Transiturus de hoc mundo – promulgata a Orvieto l’11 agosto 1264 –, che esprime in profondità teologica quanto la Sequenza traduce in sapienza poetica.

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Link Solenne Santa Messa: diretta

Concattedrale di Todi: il 30 maggio festa della Madonna del Campione

Domenica 30 maggio 2021 alle ore 18:00, presso la Basilica Concattedrale di Todi, verrà celebrata la tradizionale festa della Madonna del Campione. La solenne Celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo Gualtiero Sigismondi e animata dal coro cittadino “San Fortunato”. Altre celebrazioni sono previste dal 27 al 29 maggio, ore 17:30, con la preghiera del Rosario e la celebrazione della Santa Messa e la mattina del … Continua a leggere Concattedrale di Todi: il 30 maggio festa della Madonna del Campione »

Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso nei luoghi e nelle opere della Diocesi. Nuovo appuntamento per sabato 8 maggio

Si è aperta con i saluti della Presidente dell’Associazione Pietre Vive dott.ssa Giovanna Bandinu e del Vicario Generale della diocesi di Orvieto-Todi Don Stefano Puri una nuova edizione del Corso di formazione per volontari nella valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici. Il primo dei cinque appuntamenti in programma – sabato 26 aprile – ha visto la lectio magistralis di Maddalena Ceino con “Maria Patiens” e Raffaele … Continua a leggere Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso nei luoghi e nelle opere della Diocesi. Nuovo appuntamento per sabato 8 maggio »

Don Riccardo Ceccobelli, parroco delle comunità dell’Unità pastorale San Felice, chiede di essere dimesso dallo stato clericale. La guida delle parrocchie della U.P. è affidata dal Vescovo a padre Mauro Dipalo T.O.R.

Nella mattinata di domenica 11 aprile 2021 il vescovo Gualtiero Sigismondi, dopo aver celebrato la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Felice in Massa Martana, ha reso nota la notizia relativa alla volontà del parroco don Riccardo Ceccobelli di avviare presso la Santa Sede le pratiche relative alla sua dimissione dallo stato clericale. Per tale motivo, in via cautelare, il sacerdote è sospeso dalla … Continua a leggere Don Riccardo Ceccobelli, parroco delle comunità dell’Unità pastorale San Felice, chiede di essere dimesso dallo stato clericale. La guida delle parrocchie della U.P. è affidata dal Vescovo a padre Mauro Dipalo T.O.R. »

L’omelia del vescovo Gualtiero per la Veglia pasquale

Le restrizioni che l’emergenza sanitaria ci chiama a osservare, per contrastare e superare la pandemia, ci fanno celebrare la Veglia pasquale al tramonto del grande silenzio del sabato santo: essa, invece, dovrebbe precedere o svegliare l’aurora del sole di Pasqua. Viviamo questa veglia, “la più importante e la più nobile tra tutte le solennità”, lasciandoci accarezzare non dalla luce che, all’alba, entra dalla grande vetrata quadrifora dell’abside della nostra cattedrale, ma da quella del rosone che ha la funzione di farne il pieno fino al crepuscolo, quando i colori giocano insieme intorno al sole occiduo, che discende in una “gloria di luce”.

La Veglia pasquale è, per così dire, il poema delle quattro notti. La prima notte è quella della creazione, in cui le tenebre spariscono, dissipate dalla potenza di una “cascata di luce” (cf. Gn 1,3); la seconda notte è quella di Abramo (cf. Gn 15,5; 17,7), quando il grande Patriarca è chiamato alla prova più dolorosa: il sacrificio di Isacco (cf. Gn22,1-18); la terza notte è quella dell’Esodo, in cui Israele passa il Mar Rosso all’asciutto (cf. Es 14,19-29); la quarta notte è quella a cui ha posto termine l’alba radiosa e splendida della Pasqua del Signore. Il contrasto fra le tenebre e la luce, fra la morte e la vita, fra il peccato e la grazia è il grande tema della Veglia pasquale, “in cui risplendono simboli che, senza imporsi, parlano alla vita e la segnano con l’impronta della grazia”.

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L’omelia del vescovo Gualtiero per la Messa crismale

La Messa crismale invade di un senso di vastità e di armonia la Settimana santa, che è possibile paragonare ad un’immensa cattedrale, “in cui l’occhio si perde e l’anima si libra, sollevata in alto dall’agilità e dalla forza con cui la materia è salita a formare l’edificio”. La Domenica della Palme è il portale che introduce i fedeli al mistero pasquale; la Messa del crisma riempie dell’aroma del profumo di Cristo le navate in cui si raccoglie il popolo sacerdotale; la Messa in Coena Domini e la Celebrazione della Passione del Signore sono i bracci del transetto connessi dall’arco trionfale; il Sabato santo, avvolto dal silenzio dell’ombra luminosa della Croce, è assimilabile alla cripta, mentre la Veglia pasquale è una sorta di abside dell’altare maggiore, inondata dalla luce del Redentore.

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L’omelia del vescovo Gualtiero per la Solennità di San Giuseppe

“Servo fedele e saggio! Il Signore gli ha affidato la sua Famiglia”: la liturgia, con questa antifona, ci ricorda che Giuseppe è l’uomo mediante il quale Dio Padre si prende cura degli inizi della storia della redenzione. La figura di Giuseppe, “uomo giusto” (Mt 1,19), è molto defilata nei “Vangeli dell’infanzia”, sta in seconda linea; entra in scena per imporre il nome al Salvatore: “Egli lo chiamò Gesù” (Mt 1,25). Questa è la ragione per la quale la Chiesa Cattolica, chiamata a proclamare che “Gesù Cristo è Signore” (Fil 2,11), è affidata al suo patrocinio. La missione della Chiesa è quella di annunciare il Ss. Nome di Gesù: “In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati” (At 4,12).

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