L’omelia del vescovo Gualtiero per la festa dell’Amore Misericordioso

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Fratelli e sorelle carissimi, la solennità odierna – incastonata nel calendario liturgico della Diocesi di Orvieto-Todi – ci invita ad attingere al torrente in piena del Cuore aperto di Cristo, per trovare misericordia, di cui tutti dobbiamo fare buona scorta ogni giorno.

La lex orandi ci consegna una formula di fede bellissima: “Dio manifesta la sua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono”. La misericordia è il profondo respiro della passione che Dio ha per l’uomo. La misericordia è la lungimiranza dell’amore di Dio che non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva (cf. Ez 33, 11). La misericordia è una forza operante anche quando il movimento di conversione non è ancora compiuto, ma appena iniziato. La misericordia fa auscultare il battito del cuore di Dio, il movimento sistolico della commozione e quello diastolico della compassione, come si evince dalla prima lettura (cf. Os 11,1.3-4.8-9). La misericordia manifesta l’infinita bontà di Dio, il quale si china sull’uomo, lo solleva alla sua guancia, gli insegna a camminare, tenendolo per mano, indicandogli la via della carità – tracciata da Paolo nella seconda lettura –, che “tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (cf. 1Cor 13,7). La divina misericordia tutto copre ma nulla nasconde: “Quanto dista l’oriente dall’occidente – assicura il Salmista – così allontana da noi le nostre colpe” (cf. Sal 102).

Per il testo completo dell’omelia clicca qui.