Veglia di preghiera per le vocazioni. La diocesi «attende una rinnovata fioritura missionaria, senza la quale non possono esserci germogli vocazionali di alcun tipo».

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Le parole del profeta Osea (cf. 14,2-9) invitano Israele alla speranza, in uno dei momenti più drammatici della sua storia, segnato dall’uccisione dei bambini e delle donne gravide. Tale atrocità indica la distruzione totale del popolo, a cui Osea suggerisce le parole da dire al Signore: “Togli ogni iniquità, accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra” (14,3). Il Signore promette il dono della guarigione dall’infedeltà, assicurando il farmaco del suo amore misericordioso. Tale guarigione segnerà l’inizio di una nuova primavera: “Sarò come rugiada per Israele”; “fiorirà come un giglio e come le vigne”, “metterà radici come un albero del Libano”, “avrà la bellezza dell’olivo”, “di un cipresso sempre verde”.

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