L’omelia del vescovo Gualtiero per la Messa del giorno dell’Epifania

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“Sei nato nascosto in una grotta, ma il cielo ti ha annunciato a tutti, usando come bocca la stella, o Salvatore”: questa antifona della liturgia bizantina ci invita a riconoscere che l’Epifania del Signore è mistero di luce, simbolicamente indicata dalla stella che ha guidato a Betlemme i Magi, misteriosi pellegrini venuti dall’Oriente (cf. Mt 2,1-12). La luce di Cristo, “sole che sorge dall’alto” (Lc 1,78), si irradia sulla terra, diffondendosi come a cerchi concentrici. Anzitutto avvolge Maria e Giuseppe, poi inonda i pastori, i quali accorrono “senza indugio” a Betlemme per vedere l’avvenimento che il Signore ha fatto conoscere loro. Infine, il fulgore di Cristo raggiunge i Magi, “primizia dei popoli chiamati alla fede”. Restano in ombra, invece, i palazzi del potere di Gerusalemme, dove la notizia della nascita del re dei Giudei suscita sconcerto e turbamento.

Per il testo completo dell’omelia clicca qui