CARITAS. Al 1° incontro di formazione per volontari, p. Giulio Michelini ha parlato di Abramo, nostro ‘padre’ e ‘collega’

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Si è svolto venerdì 14 maggio scorso il primo incontro di un percorso di formazione sulla spiritualità della carità per i volontari delle Caritas parrocchiali. Il corso, dal titolo “Accresci la nostra fede”, è condotto da padre Giulio Michelini e si compone, per la nostra Caritas diocesana, di tre incontri.

L’incontro di venerdì ci ha portato, guidati dalla storia di Abramo, a riscoprire il significato dell’uscire e dell’incontrare, gesti entrambi possibili solo se sussiste la condizione necessaria della fede. Come Abramo, infatti, è chiamato da Dio ad abbandonare la sua famiglia di origine per riscoprire se stesso e raggiungere il suo vero bene, così noi siamo chiamati a compiere un atto di fede che si sostanzia nell’ uscire : nell’andare verso l’altro, disposti a lasciare qualcosa delle nostre abitudini. Proprio in questo atto di fede, che Abramo ha compiuto e che noi siamo chiamati a compiere, si nasconde un atto di liberazione. Tale atto di uscita, poi, è un atto di fiducia , perché spesso dell’altro non sappiamo nulla: come Abramo non sapeva quale fosse la terra che Dio gli aveva promesso. Come volontari Caritas, ciascuno di noi è chiamato a uscire per andare incontro all’altro.

Talvolta non sappiamo nulla della sua identità e della sua storia e, proprio per questo, dobbiamo imparare a fare spazio nella nostra vita alla sua persona: siamo chiamati a svuotarci di noi stessi per accoglierlo. L’incertezza della Terra promessa, allora, è l’incertezza dell’altro. La fiducia che spinse Abramo lungo il viaggio è la stessa che ci porta a incontrare l’altro. Tuttavia, ogni relazione e ogni incontro non sono mai dati una volta per tutte, ma l’altro si svela in forme sempre nuove che ci costringono a non abituarci, a vivere sempre con il cuore attento e aperto.

La storia di Abramo ci invita a non lasciarci scoraggiare dalle difficoltà, certi che ciascuna di esse arricchirà la nostra vita e il nostro essere. È proprio in un momento di crisi che ad Abramo è rivolto l’invito: “Guarda il cielo e conta le stelle se riesci a contarle, tale sarà la tua discendenza”. È questo l’invito che, anche oggi, Dio rivolge a ciascuno di noi: l’invito a guardare la creazione, a uscire dal luogo angusto della nostra piccolezza per contemplare una realtà più grande di noi.

Anche a noi Dio chiede di riscoprirci e di riscoprire l’altro in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo in pandemia. Come Abramo, anche noi siamo chiamati a fidarci e a sperare quando sembra non esserci nessun motivo valido per farlo. La storia di Abramo, filo conduttore di questo primo incontro, ci chiama a riscoprire il motore della nostra uscita e del nostro incontro con l’altro: la nostra fede in Dio, che è cardine del nostro servizio caritativo.

Articolo a cura di Irene Grigioni pubblicato sul settimanale regionale umbro La Voce (21/05/2021)