L’omelia del vescovo Gualtiero nella solennità dell’Assunta

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Nel “meriggio” dell’estate cade la solennità dell’Assunta, la più antica celebrazione in onore della Beata Vergine Maria, “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle” (Ap 12,1). Si tratta di un appuntamento molto caro al popolo cristiano, in particolare a quello orvietano, che ha intitolato il Duomo a Colei che il Signore ha esaltato quale Regina dell’universo. È una festa che invita a invocare Maria come “primizia della Chiesa celeste” e a considerare il termine ultimo della nostra avventura terrena, elevata verso mete che stanno ben oltre ogni umana attesa.

Per il testo completo dell’omelia clicca qui.