Festa di San Martino I da Todi, Papa e Martire

Sabato 13 aprile Mons. Lachovicz presiede una Divina Liturgia nella Chiesa del SS. Crocifisso

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Sabato 13 aprile, nella Chiesa del SS. Crocifisso in Todi, in occasione della festa di San Martino I, Papa e Martire, l’Esarca Apostolico d’Italia della Chiesa Ucraina, Mons. Dionisio Paulo Lachovicz, presiede alle ore 11.00 una Divina Liturgia, la Liturgia eucaristica del Rito bizantino. 

L’iniziativa è promossa dalla Diocesi di Orvieto-Todi, dall’Esarcato Apostolico d’Italia della Chiesa Ucraina e dalla Delegazione Umbria dell’Ordine di Malta. .

I fedeli sono invitati a partecipare.


IL VOLANTINO


San Martino I nasce a Todi sul finire del VI secolo. Eletto papa il 5 luglio del 649, difese tenacemente l’ortodossia della fede contro gli attacchi dell’eresia monotelita. Per la sua nomina papale avrebbe dovuto chiedere il “nulla osta” all’imperatore, ma Martino, sapendo che l’imperatore Costante II appoggiava l’eresia monotelita e non avrebbe mai avallato la sua nomina, evitò di chiedere la sua approvazione. Ciò suscitò irritazione nell’imperatore. Era il 15 giugno 653 e papa Martino venne rapito mentre si trovava nella sua residenza al Laterano. Giunse a Costantinopoli il 17 settembre 654, rinchiuso in prigione e processato nel Palazzo Imperiale;  la sua condanna a morte fu tramutata in esilio a vita nell’antica colonia greca della penisola del Chersoneso, oggi Sebastopoli in Ucraina, ove morì il 16 settembre 655.
E’ ricordato come l’ultimo papa martire. Da subito dopo la sua morte, papa Martino I ha suscitato una forte devozione nella popolazione: la sua tomba, presso la chiesa di Santa Maria di Blachernae, era meta continua di pellegrinaggi di fedeli che imploravano da lui miracoli. Nel suo nome è stata eretta una suggestiva chiesa scavata nella montagna che è tradizionale meta dei pellegrinaggi degli ortodossi.
La forza del culto di Martino in quei luoghi è testimoniata dal fatto che tale chiesa rupestre è stata dedicata a San Martino I intorno al 1854 allorquando lo zar Nicola I volle ridedicare tre chiese rupestri presenti nella zona di Inkerman ai tre santi più importanti per la storia cristiana dell’intero Impero russo.
Tali chiese furono così dedicate a Sant’Andrea Apostolo, a San Clemente papa e, appunto, a San Martino I di Todi. Molti anni dopo la sua morte, Cirillo e Metodio, evangelizzatori di quelle terre, portarono a Roma alcune reliquie del Santo, tuttora conservate nella chiesa di San Silvestro e San Martino ai Monti a Roma.
Di lui restano diciassette intensissime lettere che testimoniano tutta la sua forza, la tenacia e la straordinarietà della sua fede. Oggi più che mai la figura di Martino I di Todi, venerato nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa è testimone vero dell’unicità della fede e soprattutto rappresenta un legame, un ponte, fortissimo tra l’Italia e l’Ucraina.