Don Riccardo Ceccobelli, parroco delle comunità dell’Unità pastorale San Felice, chiede di essere dimesso dallo stato clericale. La guida delle parrocchie della U.P. è affidata dal Vescovo a padre Mauro Dipalo T.O.R.

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Nella mattinata di domenica 11 aprile 2021 il vescovo Gualtiero Sigismondi, dopo aver celebrato la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Felice in Massa Martana, ha reso nota la notizia relativa alla volontà del parroco don Riccardo Ceccobelli di avviare presso la Santa Sede le pratiche relative alla sua dimissione dallo stato clericale. Per tale motivo, in via cautelare, il sacerdote è sospeso dalla guida delle comunità dell’Unità pastorale San Felice, che viene così affidata a padre Mauro Dipalo T.O.R. (Terz’ordine regolare di San Francesco), superiore del locale Convento di Santa Maria della Pace.

“La ragione – ha affermato mons. Sigismondi – della mia presenza in mezzo a voi, oggi, è quella di dirvi ‘a viso aperto’ che don Riccardo Ceccobelli ha manifestato il desiderio di domandare al Santo Padre la grazia della dispensa dagli obblighi del celibato, perciò ha chiesto di essere dimesso dallo stato clericale e dispensato dagli oneri connessi alla Sacra Ordinazione. Pertanto, in via cautelare, viene sospeso dalla guida dell’Unità pastorale di ‘S. Felice’ in Massa Martana. Le motivazioni della sua scelta sarà lui stesso, se vorrà, a presentarle. A me spetta il compito di assicurarvi che affido a P. Mauro Dipalo T.O.R., con la qualifica di ‘amministratore parrocchiale’, la guida delle comunità di S. Felice in Massa Martana – Castel Rinaldi, SS. Giovanni Evangelista e Faustino in Villa S. Faustino – Montignano, SS. Giuseppe e Bernardino in Colpetrazzo, SS. Maria, Giovanni Battista e Nicolò in Viepri.

Sono immensamente grato a P. Paolo Benanti T.O.R., Ministro provinciale del Terzo Ordine Regolare di San Francesco d’Assisi, e a tutta la Fraternità francescana massetana per la pronta e generosa disponibilità, in un momento di transizione così delicato, a farsi carico dell’Unità pastorale di ‘S. Felice’.

A don Riccardo la mia gratitudine per il servizio svolto finora e a quanti, a partire dalle Suore di Gesù Buon Pastore, gli hanno assicurato lealmente fiducia e collaborazione.

A don Riccardo va, soprattutto, il mio augurio più sincero perché questa sua scelta – compiuta con piena libertà, come lui stesso mi ha confidato – possa assicurargli serenità e pace.

A voi, carissimi fratelli e sorelle, rivolgo questo appello: non abbiamo il diritto di commentare quanto don Riccardo ha deciso, ma piuttosto il dovere di non fargli mancare l’abbraccio della preghiera. Nel benedirvi ricorro alla formula suggerita dall’odierna liturgia nella prima lettura: il Signore vi conceda di ‘avere un cuore solo e un’anima sola’ (cf. At 4,32)”.

Don Riccardo Ceccobelli, dopo l’intervento del Vescovo, tra le altre cose, ha dichiarato di amare e rispettare la Chiesa. “Non posso – ha affermato – non continuare ad essere coerente, trasparente e corretto con essa come finora sono sempre stato … Il mio cuore è innamorato seppure non abbia mai avuto modo di trasgredire le promesse che ho fatto … Voglio provare a vivere quest’amore senza sublimarlo, senza allontanarlo”. Nel congedarsi, ribadendo la sua volontà di rimettersi totalmente al giudizio della Chiesa, ha ringraziato quanti nei sei anni del suo ministero in queste comunità hanno collaborato con lui nelle attività parrocchiali, esortandoli a proseguire gli impegni con la comunità del TOR a cui è ora affidata l’Unità pastorale.