Lettera aperta del Vescovo al Sindaco, in risposta ai ripetuti interventi lesivi verso l’azione sociale dell’Istituto Crispolti e la stessa Diocesi.
“Egregio Signor Sindaco,
da settimane il pubblico dibattito tuderte è sollecitato sui temi dell’accoglienza e della carità. Per i rapporti che legano la città di Todi e la sua Chiesa particolare, sento il dovere di esprimerLe il mio disagio per l’atteggiamento emerso, anche nei consessi politico-istituzionali tuderti, nei confronti dell’Istituto Crispolti, che in qualità di Vescovo presiedo, e l’opera che questo Istituto compie.
Si tratta di una istituzione cittadina, ente di diritto pubblico fino a qualche mese fa e oggi divenuto per legge Fondazione a controllo pubblico.
Lo è, prima di tutto, grazie all’opera e all’eredità spirituale dell’amato sacerdote Luigi Crispolti, figlio di questa Chiesa e di questa Città, padre dei poveri, che fin dalla seconda metà dell’Ottocento, con straordinaria lungimiranza, segnò a Todi il solco della carità verso bambini, ragazzi, orfani, emarginati.
Quest’opera è arrivata fino a noi, attraverso i tempi e assumendo il volto delle diverse necessità: una storia di accoglienza, integrazione e promozione umana, verso numerose persone. Al Crispolti tutti hanno trovato rifugio, vissuto, studiato. I 150 anni e più dell’Istituto sono un tratto essenziale e indelebile della storia della città; immerso nell’antico borgo, ha portato nel cuore di Todi la carità. Oggi la Fondazione Istituto Crispolti prosegue questa storia, sostenendo, nel cammino, bambini, giovani, donne e uomini.
Abbiamo preso atto e accolto, senza polemiche, anche se con dolore, scelte e decisioni che non condividevamo. Recentemente assistiamo ad interventi che ledono la positiva azione dell’Istituto, dei suoi operatori e della stessa chiesa di Todi, che si fa presente in queste Opere e le sostiene spiritualmente e anche economicamente, aggiungendo risorse a quelle pubbliche.
Credo fortemente che con questi atteggiamenti Todi non lede il sistema Crispolti, ma rinnega se stessa, un pezzo della propria storia, della propria identità di comunità di cui sentirsi orgogliosa. Rinnega l’insegnamento e la testimonianza di uno dei suoi figli migliori, Luigi Crispolti, la sua eredità spirituale e materiale. È quanto di più prezioso ha ricevuto: il carisma della carità, dell’umana solidarietà, del sostegno agli ultimi. Un’eredità alla quale la chiesa di Todi, e con essa la Fondazione che presiedo, non rinunceranno.
Cercheremo nuove vie, ma non smetteremo di coltivare il sogno di Luigi Crispolti e di portare avanti, anche se con i nostri limiti, la sua concreta opera, oggi nostra, nel solco degli insegnamenti della Chiesa e dell’invito di Papa Francesco, ai quali richiamo con forza, in questa occasione, ogni discepolo del Signore Gesù e ogni persona di buona volontà.
Cordialmente”.
† Benedetto Tuzia