8xmille: soldi spesi bene nella nostra Diocesi

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E’ stato presentato sabato 23 novembre a Perugia, presso la parrocchia di Santa Maria della Speranza, il bilancio annuale 8xmille delle Diocesi umbre. Tra le altre, era rappresentata anche la nostra con il delegato don Luca Conticelli, che ha potuto rilevare quanto realizzato nel corso del 2018, un trend in linea con quanto già in essere nell’anno precedente, a conferma di un lavoro svolto con serietà e trasparenza. Temi, tra l’altro, ribaditi e presentati pubblicamente nel corso dei tre incontri organizzati recentemente presso Sant’Andrea in Orvieto, al Ss. Crocifisso in Todi e a Santa Cecilia di Acquasparta.

L’iniziativa di Perugia è stata anche occasione per la diffusione di un piccolo testo che descrive la situazione di tutte le otto Diocesi umbre. Una “testimonianza – come ha avuto modo di scrivere mons. Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per il Sovvenire – di come le risorse preziose dei fondi 8xmille possano trovare nel discernimento delle comunità diocesane un saggio e proficuo utilizzo”.

L’ammontare di quanto attribuito alla diocesi di Orvieto-Todi (più di 2 milioni e mezzo di euro) registra una suddivisione così articolata: 18% per il culto e la pastorale, 18% per la carità, 40% per il clero (78 sacerdoti sostenuti), 17% per i beni culturali e 7% per l’edilizia di culto. Il tutto, ripartito in varie voci dove, oltre al sostentamento del clero (per il quale sono comunque in aumento le donazioni liberali), spiccano l’esercizio del culto e della cura della anime e, in ambito caritativo, diverse opere diocesane o con altri enti ecclesiastici. In questo contesto, va ricordata senza dubbio la cooperativa “Laboratorio verde Crispolti” fondata sui valori di solidarietà sociale, rispetto delle persone e interesse al territorio che punta al reinserimento di ex detenuti o ex tossicodipendenti e alla valorizzazione di rifugiati e disabili. Molto importanti anche gli investimenti per quanto riguarda l’edilizia di culto e la conservazione, valorizzazione e restauro dei beni culturali diocesani, grazie anche al costante lavoro e interesse dell’Ufficio preposto. Informazione, chiarezza e condivisione che creano opportunità di incontro, accoglienza, accompagnamento, cura e integrazione, con la prospettiva di intensificare gli incontri per formare quanti poi saranno incaricati al servizio di aiutare la Chiesa nelle sue azioni di culto, pastorale in tutte le sue sfaccettature (tra cui anche i beni culturali) e carità.

Articolo a cura di Luca Giuliani
collaboratore dell’incaricato diocesano per il Sovvenire